• Frida e il magico mondo dell’osteopatia

    Il lavoro a volte regala degli incontri speciali…
    Un giorno come tanti mi trovavo a trattare una paziente, una ragazza con una classica lombalgia. Durante la valutazione osteopatica noto qualcosa di “strano” nella regione del bacino. Ho la percezione della presenza di un processo infiammatorio ed associo quello che sento ad un calcolo vescicale.

    Lì per lì non trovando riscontro con la ragazza (nessun sintomo specifico associabile), penso di aver fatto una super mega gaffe!
    Faccio finta di niente e concludo il mio trattamento nella zona sacro-utero-vescicale.Una settimana dopo… “Non era un calcolo. Sono incinta” E sono stati sorrisi di gioia.

    Quel giorno ho “incontrato” Frida per la prima volta, certo, con un piccolo errore di valutazione! Forse Claudia era incinta da appena un mese e già si sentiva la vitalità di quell’ “agglomerato di cellule che si stavano differenziando”!

    Un’esperienza unica.

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    [su_spacer size=”9″]Guardo Fridina e prima ancora la mamma con profonda gratitudine. Ho seguito Claudia durante tutta la gravidanza, praticamente dalla fase embrionale al parto, compreso il travaglio.
    Vi domanderete: “a che serve andare dall’osteopata quando si è in dolce attesa? ”
    Be’, partiamo dal presupposto che durante i 9 mesi la gestante è soggetta ad una miriade di cambiamenti, ormonali, strutturali, umorali.
    E tutti questi fattori creano necessariamente una modificazione del corpo. L’osteopatia non fa altro che promuovere la capacità dell’organismo di adattarsi ai cambiamenti. Spesso infatti compare mal di schiena, stipsi, pubalgia ed altro ancora. I sintomi sono soggettivi, ogni donna è un mondo a se.
    Utile è il trattamento osteopatico anche quando il nascituro non si presenta in posizione cefalica. I bambini podalici infatti ( che “intenderebbero “ nascere con i piedini o il sedere, come Frida ad esempio) possono essere più liberi di “girarsi” con l’aiuto della manipolazione osteopatica.

    Questo favorisce una maggior probabilità di poter partorire naturalmente quando magari si è indirizzati al parto cesareo.
    Frida forse era arrabbiata o forse era troppo tranquilla nel grembo della mamma. Alla fine “ si è lasciata trattare” e ha deciso di andarci di testa… verso il nuovo mondo!!
    Così abbiamo continuato con un bel trattamento preparatorio al parto per favorire la mobilità dell’osso sacro e di tutto il bacino.
    Ammetto che tra noi tre è nato un legame fortissimo, uno scambio continuo di bella energia e quindi… Claudia mi ha chiesto di stare con lei durante il travaglio.
    E quella la ricordo come una delle esperienze più toccanti della mia vita. Una donna sofferente, distrutta, forse un po’ impaurita ma c’era un’atmosfera unica che dietro i lamenti dati dal dolore manifesta solo il miracolo…il miracolo della creazione e della nascita in questa vita.
    Concludo il mio breve racconto con una frase che una delle persone più sagge che conosco, mia madre, mi disse qualche anno fa, quando ancora non ero in grado di captare le sue parole cariche di significato. Lo faccio augurando anche a chi sta leggendo di prendere tra le righe questo messaggio come una cosa cara da portare dentro. “Il tuo primo incontro sono stata io, ma prima avevo incontrato tuo padre. Che la tua vita sia piena di incontri e che ognuno di essi possa darti qualcosa, soprattutto quello che tu vuoi .
    Il mio incontro con la “paziente Claudia” mi ha dato addirittura più di ciò che “volevo”, quello che desideravo… Siamo infatti diventate oltre che grandi amiche, collaboratrici di lavoro. Teniamo corsi a gestanti dove si parla di alimentazione in gravidanza e del mio lavoro. Ogni volta l’entusiasmo ci porta a nuove scoperte e interessanti progetti. Un semplice grazie per l’intesa lavorativa che abbiamo non basta. Allora dico: grazie all’osteopatia, grazie alla nutrizione, grazie ai “malati” e ai “guariti”e soprattutto grazie alle persone che la vita “casualmente” ci pone davanti.

    Ianira.