• Bimbi vegetariani e vegani

    A fine mese devo tenere un corso a mamme interessate a uno svezzamento diverso. Vorrebbero valutare più tipi di approcci per poi scegliere di adottare un metodo o un altro.

    Ho preparato per loro un po’ di materiale, sbirciando soprattutto le slides di interessantissimi corsi di aggiornamento. Racconto qualcosina qui, cercando di essere chiara, concisa e il meno possibile noiosa! Proviamo!

    Inizio con l’accennare cose che riguardano il lattante e la “tetta”. La mammella, come anche la placenta, funziona come una “pompa contro gradiente”: le necessità del bambino hanno la priorità rispetto a quelle della mamma e molteplici studi affermano che, salvo casi importanti, anche mamme sottonutrite producono un “buon latte”. Se la dieta vegetariana della mamma è ben bilanciata (e anche integrata!), il suo latte ha le stesse caratteristiche del latte della mamma onnivora. Sarebbe anche raccomandabile l’uso di alimenti sicuri durante l’allattamento in mamme vegetariane visto che i vegetali sono più utilizzati in questa alimentazione e spesso possiamo trovare fitoestrogeni e aflatossine nel latte materno. I bambini di mamme vegane, se non allattati al seno, dovrebbero utilizzare latte di soia o di riso, ma non dobbiamo confondere le bevande a base di riso con le formule a base di riso.

    Sconsiglio fortemente la preparazione domestica!

    Bimbi vegetariani e vegani

    Tanti studi affermano che un’alimentazione latto-ovo-vegetariana in età pediatrica è perfettamente compatibile con un buono stato di salute e danno risultati buoni d’accrescimento per statura e peso.
    E per i vegani?
    L’alimentazione vegana ha come caratteristiche l’alto contenuto di fibre, presenza di carboidrati complessi, scarso apporto di aminoacidi come lisina, metionina, treonina e carenza di vitamina B12 e D, riboflavina, calcio, ferro, zinco. Questo tipo di alimentazione può condurre a una bassa statura e a un peso minore rispetto agli standard (ma questo non è poi così male).

    Sulla base soprattutto della più bassa assimilabilità delle proteine vegetali, gruppi di studiosi hanno suggerito che il fabbisogno proteico dei bambini vegani potrebbe essere aumentato in rapporto ai non-vegani:

    30-35% per i bambini fino all’età di 2 anni
    20-30% per i bambini di età 2 – 6 anni
    15-20% per i bambini sopra i 6 anni

    Schematizzando il più possibile, in infanzia, come in età adulta, dobbiamo rivolgere particolare attenzione per quanto riguarda la dieta vegetariana e/o vegana ad alcuni nutrienti:

    Proteine
    Ferro
    Calcio
    Vitamina D
    Vitamina B-12
    Vitamina A
    Omega3
    Iodio

    FERRO

    I cibi vegetali hanno solamente Fe non-eme; i fitati (sali dell’acido fitico che si trovano in cereali integrali, legumi e semi oleosi), thè, caffè, cacao, alcune spezie e le fibre inibiscono l’assorbimento. La vitamina C ed altri acidi organici presenti in frutta e verdura aumentano l’assorbimento.
    Le quantità raccomandate di Fe nei vegetariani sono 1.8 volte maggiori dei non-vegetariani, causa la bassa biodisponibilità. A lungo termine l’organismo si abitua e adatta alle basse assunzioni di ferro, e sviluppano sia una riduzione delle perdite e un aumento dell’assorbimento. Comunque è meglio evitare l’associazione con il calcio (latticini, acqua minerali), con tannini (caffè, cioccolato) e fitati (i legumi vanno tenuti in ammollo e sciacquati bene!!!!).

    CALCIO
    Il calcio è di fondamentale importanza nell’età pediatrica e lo troviamo in molti alimenti vegetali e cibi fortificati. Gli ossalati di spinaci, barbabietole e bietole riducono l’assorbimento del calcio anche se queste verdure di per sé ne contengano molto. Buone fonti di calcio per bimbi vegetariani e vegani sono legumi, nocciole, cavoli, cavolfiori, semi di sesamo, tofu, mandorle. Nei bimbi più grandi una fonte biodisponibile di calcio è l’acqua Sangemini ma non copriamo bene il quantitativo giornaliero. Anche la VITAMINA D è decisiva quindi consiglio sempre una esposizione ai raggi solari almeno 15 minuti al giorno sulle manine e il viso anche se è da considerare un’integrazione soprattutto in inverno e soprattutto nei bambini di colore.

    VITAMINA B12

    Nessun cibo di origine vegetale contiene quantità significative di vitamina B12 attiva.
    Le diete vegetariane sono solitamente ad alto contenuto di acido folico, che è in grado di mascherare i segni ematologici della carenza di B12. Perciò alcuni casi di carenza di vitamina B12 non vengono riconosciuti fino alla comparsa dei sintomi neurologici.
    Da considerarsi fondamentale l’integrazione con vitamina B12 per le donne vegetariane strette sia in gravidanza che in allattamento, e di conseguenza anche per i bambini allattati al seno.

    La vitamina B12 è fondamentale per:
    – la divisione e la rigenerazione cellulare (crescita, sostituzione di cellule morte o danneggiate ecc.),
    – per la produzione dei globuli rossi o emopoiesi (e se carente a lungo, provoca anemia),
    – per l’ integrità del sistema nervoso insieme con le altre vitamine B (preserva la guaina mielinica che protegge i neuroni, proteggendo così le funzionalità delle cellule del cervello),
    -per i depositi di folati
    -per la nutrizione (metabolismo di proteine, carboidrati e grassi),
    -per l’attività del ferro,
    -per la protezione da tossine e allergeni
    e per molte altre funzioni ancora.

    VITAMINA A
    Nonostante la vitamina A attiva sia presente solo nei cibi animali, il suo apporto non rappresenta un problema non solo per i latto-ovo-vegetariani o per i pesco-vegetariani, ma neppure per gli stessi vegani, che ottengono tutta quella loro necessaria dalla conversione dei carotenoidi della dieta, in particolare dal β-carotene.
    Anche nel bambino sottoposto a dieta vegana il fabbisogno di vit. A può essere soddisfatto con l’introduzione di 3 porzioni al giorno di verdure di colore giallo od arancio vivace (albicocca, melone, mango, cocomero).
    Da ricordare che la cottura aumenta l’assorbimento del beta-carotene, così come l’aggiunta di piccole quantità di grassi ai pasti.

    OMEGA 3
    In diete veg, gli omega-6 non mancano, mentre gli omega-3 scarseggiano decisamente.
    Ciò determina uno squilibrio metabolico che, dati gli stretti rapporti anche di feedback tra le due serie, finisce per inibire le forme fisiologicamente attive degli L-PUFA, EPA e DHA.
    I soggetti con aumentate richieste o quelli a rischio di carente conversione possono compensare assumendo fonti dirette di omega-3 a catena lunga, come le alghe ricche in DHA, oppure i semi oleosi (noci, nocciole, mandorle) o l’olio di borragine, tutti ricchi di α-LA.

    IODIO
    Soprattutto in aree geografiche dal suolo povero di iodio, le fonti principali per i vegetariani sono rappresentate dal sale iodato, pane (stabilizzatori dell’impasto contenenti iodio) e dalle alghe.

    Tanti ragazzi scelgono la via vegetariana o vegana, spinti da svariati motivi o forse educati così in famiglia. Io consiglio di non scoraggiare certe scelte perché i ragazzi potrebbero aver sviluppato una forte consapevolezza riguardo l’organizzazione della loro vita alimentare. E’ vero che certe decisioni potrebbero nascondere un disagio o un comportamento alimentare disturbato ma non sottovalutiamo né banalizziamo le loro idee anche perché scelte di questo genere spesso migliorano la qualità della vita prevenendo patologie, visto che chi segue questo stile di vita consuma meno junk food. Le diete vegetariane hanno effetti positivi per quanto riguarda le malattie cardiovascolari, il diabete mellito, il cancro e l’obesità. Inoltre, i bimbi vegetariani sono di solito più magri e presentano valori di colesterolo più bassi.

    L’American Dietetic Association nel 2009 affermò: “che le diete vegetariane correttamente pianificate, comprese le diete totalmente vegetariane o vegane, sono salutari, adeguate dal punto di vista nutrizionale, e possono conferire benefici per la salute nella prevenzione e nel trattamento di alcune patologie. Le diete vegetariane ben pianificate sono appropriate per individui in tutti gli stadi del ciclo vitale, ivi inclusi gravidanza, allattamento, prima e seconda infanzia e adolescenza, e per gli atleti”

    Passiamo a nozioni pratiche e veloci per le mamme che vogliono intraprendere un percorso di svezzamento vegetariano per i loro piccoli. Anche lo svezzamento vegetariano e vegano inizia a 6 mesi e tofu, legumi secchi ed analoghi della carne sono introdotti come fonti proteiche intorno ai 7-8 mesi d’età.

    Consigli per svezzamento vegetariano

    – Assicurare l’assunzione di 400 ml di LM o di formula come fonte proteica.

    – Legumi e/o tofu a sette mesi

    – Supplemento di Fe negli allattati al seno da 6 mesi in poi

    – Aumentare la densità energetica degli alimenti con olio extravergine di oliva

    – Verificare la capacità dei genitori nelle preparazioni alimentari

    CONSIGLI per l’inserimento alimenti nel bambino vegetariano :

    6 mesi:

    miglio, crema di mais, crema di riso, mela e pera frullata e succo, carota, patate, zucca/zucchine, olio extravergine e girasole.

    7 mesi:

    crema grano saraceno, arancia, mandarino, banana, lattuga, lenticchie decorticate, tofu, formaggi freschi, ricotta caprina e vaccina, yogurt naturale magro

    8 mesi:

    avena crema, pastina di frumento e semolino, crema d’orzo, crema di segale, ceci, piselli, erbette, porri

    9-10 mesi: tuorlo d’uovo (intero dopo l’anno)

    Dai 12 ai 24 mesi:

    COLAZIONE: latte materno o vegetale (riso). Cereali: pane, gallette di cereali soffiati(riso, farro, orzo), fette biscottate, creme.

    PRANZO: cereali (biologici e raffinati o semintegrali), pasta, pastina, riso, orzo, mais, couscous, miglio (40-60 gr). Legumi: lenticchie, piselli, azuki, ceci, fagioli (15 gr)

    Verdura: cotta, di stagione (1-2 cucchiai)

    Olio extravergine: un cucchiaio

    semi di sesamo tostati: un cucchiaino

    MERENDA: yogurt vegetale con frutta o budino di latte e mandorle, gallette di cereali

    CENA: cereali, come a pranzo. Legumi (10-15 gr), verdure, olio, semi come a pranzo

    papfri

    Consigli bambini vegetariani (1-6 anni)

    Assicurare un’adeguata assunzione di calcio con alimenti e/o supplementi

    Verificare che la densità calorica dei pasti sia adeguata

    Limitare gli alimenti crudi non trattati (per minore digeribilità rispetto agli alimenti cotti e maggiore difficoltà masticatorie)

    Ricordare fortemente di macinare la frutta secca oleosa per il rischio di soffocamento

    Assicurare fonti di vitamina B12 e calcio

    E’ un articolo lungo e forse non desterà interesse a tutti, però so che qualcuno lo apprezzerà… se siete arrivati fin qui, grazie per la pazienza!!!!!

    Claudia

    fonte : www.corrinforma.com