• OCCLUSIONE E OSTEOPATIA

    Vi è mai capitato di svegliarvi al mattino con una grande pesantezza alla testa e/o rigidità alla bocca?  Vi capitata  di soffrire di cervicalgia e magari serrare i denti durante il giorno o la notte? Forse si tratta di bruxismo o di problematiche legate all’occlusione dentale.

    Perchè capita questo? L’osteopata cosa può fare per migliorare o far regredire tali disturbi?

    Probabilmente vi trovate di fronte a una situazione non ottimale di occlusione dentale e questo potrebbe essere associato a problematiche della bocca stessa o delle strutture ad essa collegate che ne alterano la funzione . Cioè può capitare che :

    – traumi cranici e cervicali (colpi di frusta, cadute…)

    – problematiche dell’orecchio e dell’apparato vestibolare (vertigini  ,alterazioni dell’equilibrio)

    – alterazioni delle articolazioni temporo-mandibolari

    – tensione nei muscoli masticatori (compresa la lingua, il pavimento del palato e il palato molle)

    – asimmetrie facciali

    possano ripercuotersi nella bocca e contribuire nella mal occlusione.Oppure viceversa può accadere che :

    – assenza di denti
    – infezione di un dente
    – posizione non corretta dei denti (mal occlusione)
    – lavori di protesi, corone, otturazioni, implantologia e ortodonzia non più adatti alla persona
    – cattiva deglutizione
    – irritazioni gengivali e radicolari

    possano essere la causa di tensioni cervicali, mal di testa, vertigini , mal di schiena, click mandibolare , serramento dei denti , asimmetrie facciali…

    L’osteopata di frequentemente riscontra “problematiche” a livello della base cranica , dell’orecchio ,del faringe e  della colonna cervicale in presenza di serramento, bruxismo o alterazioni della mobilità temporo-mandibolare. Sembrerebbe che “normalizzando ” manualmente le suture craniche , manipolando i tessuti molli della bocca e intervenendo sul rachide vertebrale si ottengano buoni risultati nell’occlusione e nei disturbi ad essa collegati.

    Un’ ottimale funzionalità della “bocca” concorre ad  aumentare il potenziale benessere al quale il nostro organismo è chiamato… Per questo non bisogna dimenticarsi che il distretto orale oltre alla masticazione svolge la funzione della deglutizione e della fonazione . E’ quindi utile valutare sempre il funzionamento di strutture come la mandibola, le ossa mascellari, le ossa palatine, il vomere, l’etmoide, lo sfenoide, le ossa temporali, il palato molle , la lingua, i legamenti, l’osso ioide , la regione faringea e le molteplici strutture vascolari e nervose interessate in tali funzioni. 

    In ambito osteopatico quindi, partendo dal presupposto che il corpo è un’unità , possiamo considerare la meccanica della masticazione e della deglutizione strettamente correlate al cranio, alla regione cervicale, faringea, connesse anatomicamente a loro volta ad altre strutture corporee come la colonna dorsale, lo stretto toracico superiore , gli arti superiore, il sistema gastro-esofageo e respiratorio. Non dimentichiamoci mai che la funzione e la struttura sono sempre correlate a tal punto che l’una può influenzare e modificare l’altra e per fortuna anche positivamente !

    Ianira Pinesi D.O. Osteopata

  • Risolvere l’insonnia con l’omeopatia

    “Non il papavero né la mandragora, né i rimedi più soporiferi del mondo ti renderanno il dolce sonno che devi solo al tuo ieri”

    Tratta da “Otello”         W. Shakespeare(1564-1616)

     

    L’ abbandono tra le braccia di Morfeo, infatti, presuppone l’allentamento da ogni controllo, da ogni attività, ma soprattutto la capacità di lasciarsi andare a ciò che è sconosciuto.

    E colui o colei che soffre di insonnia ha proprio questa difficoltà di  affidarsi al suo inconscio e così si porta nel sonno le proprie preoccupazioni e le proprie attività a tal punto che il giorno si prolunga nella notte togliendo la possibilità all’inconscio di prendere vita e alla persona di riposare realmente (e quindi di ricaricarsi).

    L’omeopatia agisce, lavorando con i pazienti, sui meccanismi all’origine della perturbazione,  causa dell’ insonnia.

    Infatti,  il trattamento omeopatico,  non è limitato  alla sola prescrizione di rimedi che lavorino sulla modalità dell’insonnia di quella persona  ( difficoltà di addormentamento o risvegli ripetuti nella notte o risveglio all’alba), ma soprattutto rivolge la sua attenzione a come quella persona “VIVE” le sue giornate, cercando di supportarla nell’affrontare con minori  ansie,  paure o controllo eventuali situazioni di stress. Ed è molto probabile che in questo percorso la persona  insonne inizi a prendere coscienza che il suo sonno non ristoratore (anche se causato da eventi esterni ) abbia  delle radici interiori, che, rappresentano il suo passato, il suo io più profondo, la sua essenza; ma proprio queste, se ben curate, renderanno la persona più centrata, più salda, più armoniosa nel vivere la sua quotidianità.

    E così, il dolce dormire, finalmente, potrà prendere il suo posto, rendendo il domani più energico e propositivo!

     

    Dottoressa Milena Marinaccio

  • DOLORI MESTRUALI

    Immagine tratta da http://static.tantasalute.it                 Tra i disturbi legati al ciclo mestruale la mestruazione dolorosa ( definita dismenorrea ) è tra i più comuni nelle donne in età fertile , tanto che risulta essere di estrema importanza in ambito ginecologico. Essa può essere associata ad alterazioni del flusso e/o ad irregolarità del ciclo mestruale e generalmente si manifesta con dolori addominali e pelvici. Il ciclo mestruale doloroso, o dismenorrea, è caratterizzato da: dolore addominale (spesso molto intenso), lombalgiatalvolta mal di testa, nausea e diarrea. Il dolore addominale può continuare a livello delle gambe e in particolare nella porzione anteriore della coscia fino alle ginocchia.

    Ma i fastidi possono iniziare anche nei giorni che anticipano la mestruazione e possono essere accompagnati  da irritabilità , instabilità emotiva, malessere, stanchezza, gonfiore, dolore al seno, difficoltà di concentrazione, perdita della libido, debolezza e dolori all’addome inferiore magari accompagnati da dolenzia lombare diffusa . L’insieme di questi disturbi caratterizzano la cosiddetta sindrome premestruale . Gli ormoni giocano un ruolo fondamentale nel prepare l’oranismo femminile allo “svuotamento” uterino e non sempre la donna è ben “tollerante” all’arrivo del flusso . Certo è che gli sbalzi di umore per noi donne e per chi ci circonda siano non sempre “graditi” sebbene più o meno prevedibili . Personalmente ho notato nel corso degli anni dei cambiamenti nei confronti dell’arrivo del flusso . Dolori addominali insopportabili nei primi anni che nel corso del tempo si sono trasformati in mal di testa prima  e instabilità emotiva successivamente . Ci sono adolescenti che all’arrivo del ciclo sono costrette a stare a letto forse per tollerare meglio il dolore e rigenerarsi, altre che addirittura si trovano con nausea e vomito mentre in casi eccezionali i sintomi sono pressoché nulli . Ho notato che ultimamente i giorni in cui piango “senza motivo”, sono triste e forse un po’ disturbata da strani pensieri coincidono proprio con la fase premestruale ! E devo dire che questo è rincuorante . A volte anche grazie al dolore si è consapevoli del benessere e della salute! Poiché molte donne soffrono l’arrivo della mestruazione e non sono molto tolleranti possiamo tutte farci forza a vicenda e provare a considerarlo come un “ciclo vitale”. In quanto tale ha un inizio ed una fine e credo che  ogni fine richieda un cambiamento per un nuovo inizio e ben si sa che il cambiamento a volte ci spaventa così come qualsiasi altro processo evolutivo . Direi quindi che ci è assolutamente concesso di avere a volte più capacità di adattarci rispetto ad altre , di avere “crisi isteriche” ,paranoie senza senso o gioie improvvise ! Sarà per questo che godremo di cicli “normali” e di cicli terribili e non dimentichiamoci delle condizioni strutturali e stressanti che potrebbero interferire con un maggior adattamento psicofisico all’arrivo del ciclo ! Ricordo che l’utero insieme all’apparato genitale è protetto dal bacino , grazie al diaframma pelvico e ad altre strutture ligamentose é in stretto rapporto con l’osso sacro e il coccige . Inoltre ha rapporti anatomici con la vescica e l’intestino . Osteopaticamente  una motilità non ottimale di tali distretti ( in assenza di alterazioni funzionali come ad esempio l’endometriosi) potrebbe interferire con il ciclo mestruale . La regione vertebrale del passaggio dorso-lombare è implicata nella regolazione nervosa dei suddetti distretti anatomici indi alterazioni tissutali andrebbero riequilibrate con trattamenti osteopatici per prevenire gli insopportabili dolori al femminile e favorire una buona motilità uterina prima dello “svuotamento”.

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    immagine tratta da http://www.bios-spa.it/

    I dolori mestruali e la sindrome premestruale possono risultare realmente problematici nella vita quotidiana della donna tanto da alterare l’umore e la vita interpersonale nonchè quella lavorativa. Sembra che la sindrome premestruale possa durare dai 10 ai 14 giorni, vale a dire, per chi ha cicli molto regolari di 28 giorni, dal sedicesimo giorno fino all’arrivo del ciclo mestruale: un periodo molto lungo, durante il quale dovremmo portare tanta pazienza ed essere ingrado di chiedere sostegno ed aiuto. Una visita ginecologica è sempre consigliata per escludere problematiche particolari ed aver consigli su come affrontare il ciclo mestruale . Consiglio inoltre l’utilizzo di eventuali farmaci esclusivamente solo su consiglio dello specialista che può prescrivere un’eventuale cura mirata . Concediamoci comunque l’alternativa di poter provare con approcci naturali come la medicina omeopatica. Inoltre per alleggerire tensioni emotive lo yoga ed esercizi di rilassamento fanno sempre al caso nostro …

    Ianira.

     

     

  • LA COLONNA LOMBARE : LOMBALGIA

    (Immagine tratta da http://yourself.pianetadonna.it/)  La colonna lombare è tra le zone anatomiche più “problematiche” con cui noi osteopati abbiamo a che fare . Le statistiche in ambito sanitario dimostrano infatti che tra i tre disturbi principali per cui ci si rivolge al medico ci sono la lombalgia , le infezione del tratto respiratorio e il mal di testa . Spesso il dolore lombare emerge nella porzione più bassa della colonna lombare  in prossimità dei glutei e il  medico stesso consiglia trattamenti manuali per alleviare o risolvere tale disturbo che affligge i pazienti. Per analizzare le possibili cause, anatomiche ,fisiologiche, meccaniche e perchè no psicologiche è necessario descrivere un po quest’area anatomica.

    vertebre_in_successione

    La colonna lombare  deve sostenere il tronco e proteggere il midollo spinale che arriva dalla base del cranio per poi lasciar emergere dai fori intervertebrali i nervi che andranno nei diversi muscoli .

    A seguito di uno sforzo eccessivo o di un trauma può comparire il dolore lombare che si manifesta spesso accompagnato a rigidità nei movimenti e contratture muscolari. Se il dolore è localizzato a livello lombare basso, coinvolge il gluteo e arriva fino al tallone ci troviamo difronte a lombosciatalgia. In questo caso potrebbe essere presente una condizione infiammatoria a livello del nervo sciatico o ischiatico ( nervo più voluminoso dell’organismo ,nasce a livello del plesso lombo-sacrale per dirigersi ai glutei, attraversarli e scende lungo la porzione posteriore della gamba) data da un movimento brusco ad esempio o da fenomeni compressivi causati  da un’ernia discale . A volte si parla “erroneamente” di sciatalgia anche se il dolore inizia a livello lombare ed  è distribuito nella regione anteriore della coscia. In questo caso probabilmente non sarà il nervo sciatico ad essere interessato ma il nervo femorale. Il nervo femorale origina con tre radici dal plesso lombare (L2-L3-L4) e tra i muscoli che innerva troviamo l’ileopsoas spesso in ipertono quando c’è una riduzione di movimento dell’anca .

    Il dolore lombare si presenta in diverse forme e modalità , talvolta è pungente e localizzato, altre volte coinvolge anche il basso ventre per arrivare al ginocchio e in alcuni casi è diffuso e si presenta come un dolore non facilmente localizzabile. (Non sono da escludere quelle condizioni dolorose che possono essere collegate a coliche renali, intestinali o a dolori mestruali). Generalmente ci troviamo di fronte ad una lombalgia di tipo “meccanico” quando compare al mattino e migliora con il movimento mentre nel caso di dolore notturno probabilmente siamo di fronte ad un’infiammazione di diversa entità. Il dolore è soggettivo, non è misurabile poichè è un’esperienza emozionale legata al vissuto della persona, alla propria “tolleranza” allo stimolo doloroso e all’entità dello stato infiammatorio.”Fortunatamente”  il dolore compare per farci capire che c’è qualcosa che non va , in assenza di esso probabilmente abbiamo la tendenza a non ascoltare ciò che accade al nostro corpo .  Non è una cosa di cui la persona si può disfare nell’immediato, è un motore motivazionale e una sensazione discriminatoria che ci dà la possibilità di metterci in moto per risolvere ciò che non va . Parlare di dolore lombare vuol dire porre attenzione ai possibili collegamenti anatomici con altri distretti . La colonna lombare segue in senso caudale la colonna dorsale, consta di 5 vertebre ed è connessa con l’osso sacro. Presenta fisiologicamente una lordosi  cioè una curvatura anteriormente convessa che può accentuarsi occasionalmente per ristabilire l’equilibrio della struttura ossea come accade nella donna incinta. Talvolta potremmo invece riscontrare una riduzione della lordosi lombare o addirittura una rettilineizzazione .Quando tali alterazioni comportano una riduzione del movimento e uno stato infiammatorio arrivano i dolori. Non trascurabili sono le fasce muscolari ed alcuni muscoli che la relazionano insieme al tessuto connettivo agli organi interni addominali e pelvici. Inoltre data l’anatomia del plesso nervoso lombo-sacrale si rapporta agli arti inferiori.

    “Osteopatia è anatomia, anatomia, anatomia “, concludo con questa frase di Andrew Taylor Still, il fondatore della medicina osteopatica , ribadendo che possono esistere molteplici fattori scatentanti il dolore lombare . Non dimentichiamo che disordini posturali, cadute , problematiche intestinali , esiti cicatriziali potrebbero interferire sulla funzionalità e la mobilità della colonna lombare .

    Ianira.

  • QUINOA

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    Nominata più e più volte nel mio blog (www.corrinforma.com), ho deciso di riportare anche qui l’articolo sulle proprietà della quinoa. Inserisco questo alimento  regolarmente nelle diete notando che sono ancora pochi coloro che la conoscono anche se il consumo di quinoa nel mondo, negli ultimi 9 anni, è cresciuto con andamento esponenziale. E’ utilizzata e apprezzata dal popolo celiaco in quanto non contiene glutine. La quinoa è uno pseudo-cereale (le caratteristiche sono simili ad avena, orzo, miglio e in cucina viene impiegata in modo simile dell’amaranto) ma non è una graminacea. E’ un’ottima alternativa alla pasta, riso o farro, e può essere cucinata in mille modi. La quinoa comprende 250 specie che crescono dal livello del mare fino a 4000 metri di altezza. E’ una pianta annuale, originaria delle Ande (per gli Inca era la madre di tutti i cereali), alta 1-3 metri; il seme ha una forma ovale giallo pallido o rosaceo/nero. In Italia non ci sono condizioni climatiche ottimali per la coltivazione (temperature alte e piogge troppo frequenti) ma viene prodotta una specie simile. E’ un seme interessante dal punto di vista nutrizionale in quanto ricco di nutrienti: proteine, fibre, sali minerali e vitamine tanto da essere considerato un cibo “stellare”, in tutti i sensi: gli astronauti sono famosi per farne un uso importante.

    Per quanto riguarda le proteine, sono presenti tutti gli aminoacidi compresa la lisina che di solito non è presente nei cereali in quantità soddisfacente e la metionina che è un aminoacido limitante nei legumi. Il contenuto proteico medio è di circa 16%, di più rispetto al frumento e alle patate ma meno rispetto al riso nero e legumi. E’ ricca di fibra alimentare ed è consigliata a diabetici per contrastare i rialzi glicemici, per chi ha colesterolo alto e malfunzionamento intestinale. La componente lipidica varia tra l’1.8-9.5% con una buona distribuzione percentuale tra le diverse componenti. Sottolineo la buona quantità di vitamina E e la presenza di altri composti (squalene e fitosteroli) importanti per il sistema cardiovascolare.

    Finisco con l’elenco dei minerali e le vitamine: calcio, potassio, ferro, magnesio, fosforo, vitamina A, C, E. Il valore energetico è come quello dei cereali, circa 350 Kcal su 100 gr.

    Claudia Paolucci

    Fonte: www.corrinforma.com

     

     

    Leggete qui, lei si chiama Ornella e il suo blog è veramente bello: http://fattoincasaepiubuono.blogspot.it/2014/06/insalata-mediterranea-di-quinoa.html

    http://fattoincasaepiubuono.blogspot.it/2014/07/polpette-di-quinoa-con-spinaci.html#more

    E se cliccate qui, invece, trovate una ricetta di Claudia Brattini, inserita nel suo originalissimo blog:

    http://pentolepoesie.wordpress.com/2014/04/29/sformatini-di-quinoa-e-ande/

  • HAMBRE DEL ALMA

    Leggendo un libro, che è stato per molte donne una sorta di piccola enciclopedia per le emozioni sono stata colpita dall’espressione ” hambre del alma” e vorrei condividere qualche riflessione  e dedicarla alle donne ! Sembra che “per caso” ci vengano regalati libri e sembra che altrettanto per caso arrivino al momento giusto . Capitoli che toccano il cuore, parole che fanno al caso nostro o che possiamo trasferire magari ad un’amica per rielaborare stupidi sensi di colpa. Frasi che risuonano dentro di noi  possono regalarci un sorriso, vibrarci nella pancia o portarci a quel respiro così profondo che sfiora le nostre ombre e che esce con un soffio salato di lacrima sulle labbra. Forse quel sapore salato ci riporta a ricordi del passato, o a ricordo senza spazio e senza tempo che sono dentro di noi, nel passato nel presente e nel futuro. Magari sono intrappolati nella nostra mente e prepotentemente ci lasciano in una “pozza psichica di colla”.

    In quel luogo apparentemente sicuro e conosciuto forse restiamo immobili, o cerchiamo di liberarci nuotando nella colla delle nostre sinapsi. La nostra anima però mantiene la sua forza fatta di conoscenza assoluta e pulsioni fuori dalla portata della mente, l’anima continua ad avere fame.

    Sono giorni in cui sento forte la “presenza” femminile, attorno, fuori, dentro, sotto e sopra … Nell’aria risuonano profumi d’amori, amori che se ne vanno e… amori che tornano. L’ “hambre del alma” ci conduce verso sogni irrealizzabili , verso relazioni sbagliate o cammini tortuosi e distruttivi. Abbiamo fame  noi donne, di luoghi luccicanti e dorati, in cui sentirci al sicuro , guardare i colori del cielo, assaporare il gusto dell’ Uomo. Saziare il senso della fame è tra i bisogni più istintuali dell’essere umano così noi donne , non sazie , per sopravvivere continuiamo ad avere fame, la nostra anima ha fame. E probabilmente per saziare i vuoti ai quali siamo state “condannate”, osserviamo e “afferriamo” ciò che sembra bello e apparentemente assomiglia ad oro, lo prendiamo per “buono”… in fondo il desiderio è talmente grande!!! Forse ci troveremo ad accontentarci o saremo imbrogliate da un fac simile o magari troveremo sfogo tra un cocktail e un bicchiere di vino…

    “Quando una donna non si rende conto della sua fame…continua a danzare. Che si tratti di pensiero negativo cronico, di rapporti insoddisfacenti, di situazioni incresciose, di droghe o alcol… difficile liberarsi della loro presa… “

    Ma esiste una forza pura d’amore che sa guidarci verso l’evoluzione delle nostre pulsioni e desideri profondi. Li’, in un luogo di quiete e fluidità contattiamo qualcosa di profondo, semplice e rivelatorio. Lì , c’è la nostra natura … E si scorgono  pascoli accarezzati dal vento, ruscelli gelidi rivitalizzanti, prati di argilla che si plasmano sotto i nostri piedi e poi ci sono mari , cristalli e diamanti .

    donne che corrono coi lupi

    ”  La natura istintuale ci dice quando è tempo di dire basta. E’ prudente e  volta a conservare la vita… Se rivolete la Donna Selvaggia , rifiutate di farvi  catturare. Con istinti affilati per l’equilibrio saltate dove vi pare , ululate a  volontà,  prendete quanto c’è, scoprite  tutto quel che lo riguarda, lasciate che i  vostri  occhi mostrino i vostri sentimenti, osservate ogni cosa, vedete tutto ciò  che vi è  possibile vedere. Ballate con le scarpette rosse, ma assicuratevi che  siano quelle  che avete fatto voi a mano. A ognuna di voi posso promettere che  diventerà una  donna vitale…”

    Che queste ultime righe tratte da ” Donne che corrono coi lupi” colorino i vostri  sogni.

    Ianira.

     

  • SISTEMA ENDOCANNABINO IDE E TRATTAMENTO OSTEOPATICO

    Qualcuno vive il trattamento come un momento per rilassarsi, qualcun altro arriva al bisogno “in preda al panico” poi c’è chi aspetta di restare “bloccato” . Esiste poi chi , spinto dalla curiosità o da amici e parenti si concede un’ora per prendersi cura di se e affidarsi alle mani dell’osteopata . Ma la maggior parte dei pazienti è accomunata da sensazioni simili ( se il sonno non prende il sopravvento !!!) durante e in particolar modo dopo il trattamento. “Finalmente mi sono rilassata/o !!!” …Ecco la frase più comune che a volte lascia spazio a sensazioni di “intontimento” !!! Sensazioni di leggerezza e scioltezza mi vengono riferite associate alla fame o al sonno,  c’è chi  ride e chi ha azzardato con uno spontaneo ” mi sembrava di stare in paradiso !!!” .

    Insomma ,tra sensazione di benessere e mormorii dell’intestino talvolta arriva il totale abbandono … Si potrebbe quasi dire di essere in preda allo “sballo da trattamento” osteopatico !!! Forse sembrerà strano ma è stato osservato e studiato che tali sensazioni potrebbero essere attribuite al sistema endocannabinoide . A tal proposito vorrei in maniera semplice riportare il tema della mia tesi , svolta con amore e fatica insieme alla mia amica, collega e compagna d’avventura Eleonora Micozzi (anche lei osteopata professionista) su suggerimento del nostro prof. ! “SISTEMA ENDOCANNABINOIDE E TRATTAMENTO OSTEOPATICO – una revisione- ” , un titolo che suscita curiosità e che forse spiazza i più scettici …

    E’ noto che esitono cannabinoidi esogeni ( introdotti nell’ organismo dall’esterno, per esempio il thc) , ma forse non tutti sanno che esistono anche i cannabinoidi endogeni, prodotti cioè dal nostro organismo.  I recettori , situati in diverse porzioni anatomiche del sistema nervoso  , sono stati scoperti “recentemente” e studiati nel loro ruolo di modulazione del dolore e dell’infiammazione.

    anandamide

    Già nel 1897 Andrew Taylor Still, il fondatore della medicina osteopatica rese famosa la frase :” L’uomo dovrebbe studiare e utilizzare i principi attivi già contenuti nel proprio corpo “. Il sistema endocannabinoide esemplifica il principio osteopatico secondo il quale il corpo possiede meccanismi di autoregolazione e autoguarigione . Rafforzando l’attività endocannabinoide si alimenta un potenziale terapeutico che include il trattamento di pazienti con disfunzioni somatiche, dolore cronico, malattie neurovegetative così come condizioni di infiammazione , disfunzioni intestinali e disturbi psicologici. Gli endocannabinoidi con i propri recettori posti a livello del sistema nervoso , sono imputati in meccanismi con  finalità analgesica (antidolorifica). Sono inoltre implicati nei circuiti di modulazione del dolore. Sembra che il trattamento osteopatico possa espletare il suo effetto attraverso la stimolazione del sistema endocannabinoide !!!

    Per saperne di più , prossimamente un altro  articolo !!!

    Ianira

  • RICOMINCIA IL LAVORO E … TORNA LO STRESS !!!

    Siamo ormai quasi tutti tornati dalle “vacanze” e sembra che i ritmi lavorativi abbiano preso il sopravvento !!! Sarà forse un caso ma in questi giorni ho osservato più del solito risvegli di ” vecchi acciacchi” e dolori. Sarà colpa dello ” stress” ? O dei ritmi quotidiani che in qualche modo ” stressano”? Sentiamo continuamente parlare di stress , e per capirne qualcosa in più inizio riportando la definizione del termine :

    a. Nel linguaggio medico, la risposta funzionale con cui l’organismo reagisce a uno stimolo più o meno violento (stressor) di qualsiasi natura (microbica, tossica, traumatica, termica, emozionale, ecc.). Negli organismi degli animali superiori si configura in una serie di fenomeni neuro-ormonali fra i quali predomina l’intensa attività secretoria della corteccia surrenale.

    b. Nell’uso corrente, tensione nervosa, logorio, affaticamento psicofisico, e anche il fatto, la situazione e sim. che ne costituiscono la causa: è da tanto tempo che è sotto s.; risente ancora dello s. di quella lunga e frenetica attività; non ha ancora superato lo s. dell’intervento chirurgico; lo s. della vita moderna; guidare in città nelle ore di punta è diventato uno s. notevole.

    http://www.treccani.it/vocabolario/stress/

    Probabilmente ogni individuo ” manifesta lo stress” con modalità ed espressività che hanno a che fare con il proprio bagaglio, con la propria storia, con i propri traumi ed emozioni. Tra amici, parenti e conoscenti girano voci di fastidi accompagnati da un po’ di malinconia per la “fine” dell’estate. Qualcuno con dolore al collo, qualcuno che strizza gli occhi e tiene le mani vicino alla fronte, qualcuno che non riesce a muovere il capo, qualcuno con infiammazioni “improvvise” a polso , gomito e spalla, qualcuno un po’ in ansia, qualcuno con la febbre a 39 e qualcuno semplicemente più triste ! Magari è la nostalgia del bel mare? 🙂
    Dopo il relax delle ferie, i giorni trascorsi a non pensare e a goderci quel poco che il nostro mare ci ha potuto concedere, siamo pieni nuovamente di responsabilità ed impegni?

    mare lontano

     

    Troppi rapidi cambiamenti, troppa sedentarietà in ufficio davanti al pc, troppe liti con i famigliari, troppe emozioni difficili da gestire …Viviamo momenti in cui il “cervello va’ in tilt” e il “cuore chiede un po’ di pace” ?!?

    Sento di citare la legge della conservazione della massa ” nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma ” ( Antoine Lavoisier ) per prendere ( con molta fantasia!!! ) queste parole come spunto di riflessione! Siamo sempre  in movimento e per nostra natura in trasformazione. Esiste dentro di noi una forza primordiale che è forse l’istinto alla vita ed essa protende allo stare bene… Riusciamo non sempre a sintonizzarci con tale nostra natura e probabilmente accettare gli alti e i bassi e rilassarci con abbandono può aiutarci a combattere lo stress e camminare verso un ” nuovo benessere ” !
    Sarebbe bello provare a concederci il lusso di donare a noi stessi ciò di cui abbiamo bisogno, fosse anche solo una boccata d’aria,un abbraccio o raccontare di noi ! 🙂
    Ma c’è qualcosa che possiamo fare per sentirci meglio ?! Personalmente nei momenti “no” trovo rifugio nella meditazione,nello yoga ,nel Tango, nei sorrisi delle amiche, nelle carezze del mio uomo, nella lettura di “libri magici”,nei colori degli animali, nell’energia delle piante e nei trattamenti osteopatici delle colleghe !! E a dire il vero lo faccio anche nei momenti “si” ! Ognuno di noi, in fondo sotto sotto sa cosa potrebbe fargli bene… e se sotto sotto non lo sa aprirsi e sperimentare è sempre il miglior gioco che possiamo intraprendere  !

    Iani.

    meditaiani

     

  • COCCIGE e 1°CHAKRA

    Da osteopata mi trovo spesso ad “avere a che fare” con il coccige dei miei pazienti : talvolta è dolorante, altre volte presenta alterazioni tissutali che si ripercuotono in regioni ad esso collegate. Quindi mi pongo spesso il buon proposito di favorire una buona mobilità sacro coccigea in rapporto anche all’asse della colonna vertebrale. Non sono cosi rare fratture al coccige , lussazioni da parto o fastidi al coccige di diversa natura. Le vertebre coccigee sono le ultime 4 o 5 (secondo l’individuo) della colonna vertebrale e seguono in senso caudale le vertebre sacrali alle quali sono unite per mezzo di un disco vertebrale e da ligamenti periferici.
    Il coccige presenta movimenti di flessione e di estensione; mediante i movimenti di flessione si avvicina al pube, con quelli di estensione se ne allontana. Ammetto che avere la possibilità come osteopata di potermi “sintonizzare” con tale mobilità ( e anche motilità) è a dir poco affascinante !!! Tali movimenti sono limitati generalmente fuori dal periodo della gravidanza. Durante il parto invece, i ligamenti dell’articolazione sacro-coccigea, rammolliti, come quelli, in tale momento,di tutto il bacino, permettono alla parte presentata del feto, impegnata nello stretto inferiore, di spingere indietro fortemente il coccige e di aumentare cosi di qualche cm ( 2 o 3) il diametro antero-posteriore di questo stretto. Tengo a precisare questo poichè a volte viene sottovalutata l’importanza di una buona mobilità coccigea che favorisce in ogni modo una buona elestacitò del diaframma pelvico, a maggior ragione durante il parto ! Parlando di parto è inevitabile dire che ” l’organizzazione ” della colonna vertebrale inizia già dal 20° giorno di sviluppo embrionale e nello specifico le vertebre ( tra cui le coccigee) si sviluppano intorno alla 4° settimana di vita intrauterina a partire dallo sclerotomo dei somiti grazie al processo di risegmentazione.
    muladhaRA

    Ma il coccige non è solo un insieme di vertebre saldate tra loro, è anche secondo diverse filosofie , sede del primo centro energetico del nostro corpo. Questo chakra è considerato il basale e il nome in Sanscrito, Muladhara deriva da due parole : “radice” e “base” o ” supporto”. Il termine evidenzia la funzione del centro che è quella di fornirci un forte legame con tutto ciò che ci circonda , di costituire la nostra base di appoggio nel mondo fisico. Sarà forse per questo che dopo alcune pratiche di yoga o dopo un input di normalizzazione dell’asse longitudinale del corpo ci sentiamo più ” centrati” e ” stabili” ? Il chakra basale sembra regolare le funzioni delle gambe, dei piedi, delle ossa e dell’intestino crasso. Una condizione di squilibrio in quest’area ( lo posso confermare dalla storia clinica dei miei pazienti e dalle basi anatomiche di questa regione ) può provocare alcune disfunzioni fisiche come: sciatalgia, emorroidi, stipsi e negli uomini disturbi alla prostata.
    Il chakra basale rappresenta in primo luogo l’istinto di sopravvivenza , la spinta alla vita. Senza questa spinta non può esistere la volontà di lottare contro le avversità o di adattarsi alle nuove situazioni. L’attività e l’equilibrio del chakra basale sviluppano nell’individuo la consapevolezza dei suoi scopi, il senso di appartenenza al mondo della natura e il desiderio di assumersi le responsabilità delle sue azioni. Al primo chakra viene associato il colore rosso,colore del sangue e della vitalità e la ghiandola surrenale, addetta anche alla produzione dell’adrenalina, quella “particolare” sostanza che stimola la capacità di reagire agli “attacchi” esterni e rispondere alle situazioni critiche come quelle di paura o confronto. Sebbene queste filosofie non abbiano nello specifico a che fare con la pratica osteopatica ho voluto comunque citarle, per suscitare curiosità,cosi come viene suscitata in me ogni volta che sento di parlare di evoluzione e cambiamento. Ricordiamoci dunque che la salute ha a che fare con la capacità di adattarci alle situazioni esterne, per evolverci e cambiare. Cambiano le nostre emozioni, cambiano i nostri pensieri e … cambia il nostro corpo.

    Ianira.

    chakra

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    Bibliografia : “Embriologia medica di Langman” -Thomas W.Sadler, “Trattato di anatomia umana” -Testut, ” I Chakra” -Naomi Ozaniec

  • IL DRENAGGIO LINFATICO

    ” Sentire i fluidi che si muovono sotto le mani: semplicemente esaltante! Per i fissati come me nel percepire i movimenti tramite la sensibilità manuale, le tecniche di drenaggio rappresentano forse l’approccio più “semplice” per entrare in contatto con i fluidi corporei. Provo a spiegare il mio approccio in questo “sentire” manuale diverso rispetto ad altre tecniche osteopatiche. E’ all’ordine del giorno parlare con persone che hanno a che fare con ritenzione idrica, gonfiore, circolazione “difettosa”. Spesso pazienti e amiche mi chiedono consigli per diminuire la sensazione di pesantezza e così balza sempre alla mente il drenaggio linfatico! Ma che cos’è in realtà il linfodrenaggio? Cosa si va a stimolare applicando queste tecniche? Ha effetti terapeutici significativi? Aiuta a “sgonfiarsi”? Prima di rispondere a queste domande provo a spiegare in maniera semplice e, spero, comprensibile cosa di anatomico e fisiologico c’è alla base del drenaggio linfatico. Innanzitutto prendo in considerazione l’apparato circolatorio linfatico: questo sistema accompagna quello arterioso e venoso e, se vi capita di guardare un’immagine di anatomia, accanto ad un’arteria ed una vena, troverete un vaso linfatico spesso colorato dai disegnatori in bianco o giallo. I vasi linfatici hanno origine in periferia, incontrano linfonodi trasportando linfa, poi si dirigono verso i tronchi principali (ad es.il dotto toracico). Fanno parte del sistema linfatico anche organi linfonodi (come la milza, le tonsille, le adenoidi, il timo). Il sistema linfatico provvede al drenaggio del liquido interstiziale, zona clou per lo scambio cellulare a carico di tessuti ed organi (la linfa, tra l’altro, contiene lipidi, zuccheri, proteine e molto altro), quindi di fondamentale importanza mantenerlo “in salute”. Se fatto bene il drenaggio linfatico aiuta l’organismo negli scambi cellulari, poiché questo sistema è implicato in molti processi tra cui quelli infiammatori e quindi di difesa immunitaria. Quindi le tecniche di drenaggio linfatico, precedute da un’anamnesi adeguata sono utili per “sgonfiarsi” (quindi dal punto di vista estetico), ma questo perché alla base si vanno a “ristabilire” funzionamenti difettosi di tessuti ed organi. Generalmente le tecniche di linfodrenaggio prevedono una stimolazione del sistema dalla periferia verso le regioni linfonoidali anatomicamente più sviluppate in modo da promuovere il flusso linfatico. Risulta ancora più efficace però quando si riesce a captare ciò che causa il ristagno di liquidi. Mi riferisco ad esempio a tensioni muscolari o lievi stati infiammatori di qualche organo che limitano il drenaggio naturale. Agire anche alla base del “ristagno” potenzierebbe gli effetti del linfodrenaggio e oltre a dire addio al gonfiore promuoverebbe processi terapeutici naturali (come l’eliminazione di tossine e sostanze di rifiuto). Infine, ricordando che lo scorrimento ottimale della linfa è aiutato dall’azione dei muscoli, è sempre consigliata attività fisica e tante belle risate (che stimolano addominali e buonumore)! ”

    Ianira.